democrazia costituzionale
Uno Stato costituzionale vincola le proprie azioni al diritto universale e uguale; poiché le norme possono essere vincolanti solo se si applicano in egual misura a tutti i soggetti coinvolti. In questo caso, tutti coloro che appartengono a uno Stato formano un popolo, indipendentemente dalle differenze etniche, religiose, economiche, sociali o politiche. Lo Stato può decidere liberamente in base a quali regole organizzarsi come Stato, in che misura esercitare un controllo diretto e da chi vuole essere rappresentato.
Stato di diritto e democrazia sono quindi interdipendenti: la democrazia può essere vitale solo se le sue decisioni vengono attuate in modo efficace, il che presuppone uno Stato funzionante. Lo stato di diritto, da parte sua, presuppone norme di diritto ugualitarie, formulate democraticamente.
La democrazia costituzionale in questo senso garantisce sia: i diritti individuali di tutti i cittadini sia la capacità di azione collettiva, un profilo di performance che non è necessariamente garantito secondo il concetto - attualmente diffuso - di democrazia liberale; perché le idee comuni del liberalismo, in particolare il liberalismo economico, favoriscono uno stato relativamente debole; Al contrario, soprattutto secondo il pensiero economico liberale, i partecipanti non sono sempre in condizioni di parità; Al contrario, il pensiero liberale, in particolare quello libertario, può addirittura escludere l'uguaglianza e quindi promuovere un potere economico illimitato. Si pensi alla cooperazione tra dittature e grande capitale a spese della popolazione generale, come nel caso della dittatura cilena di Pinochet negli anni Settanta e Ottanta e al profilo autocratico sempre più evidente dell'attuale amministrazione Trump.